Sintesi liturgica.
XXVIIIª domenica del Tempo ordinario.
Sul monte di Gerusalemme, Dio re e signore degli eserciti, prepara un banchetto universale ed accoglie tutti i popoli riservando loro cibi succulenti e vini prelibati. Strappa la coltre di tenebra e lutto, asciuga le lagrime ed assicura la potenza della sua mano. Una scena analoga si ripete nel racconto della parabola di Gesù: un re ha preparato un lauto banchetto di nozze per il figlio: gli invitati non vogliono partecipare e con motivazioni diverse, non si presentano, anzi uccidono i messi inviati. L’indegnità degli invitati e la festa ormai pronta esigono la presenza di altri commensali che si trovano per le strade e nei crocicchi, buoni e cattivi che riempiono la sala. Molti i chiamati, pochi gli eletti. La differenza la fa l’abito nuziale che discrimina uno che non l’indossava. Il cristiano deve essere pronto a tutto: abbondanza e povertà, fame e sazietà non gli devono fargli paura perché Dio colma ogni bisogno con la ricchezza della sua grazia e la magnificenza di suo figlio Gesù. P. Angelo Sardone