Sintesi liturgica.
XXXII domenica del Tempo ordinario.
A Sarèpta di Sidone, il Signore ricompensa la vedova povera, ma generosa nei confronti di Elia. Il pugno di farina nella giara e l’olio nell’orcio, necessari per confezionare una focaccia per il profeta, per sé e per suo figlio, non vengono meno fino all’arrivo della sospirata pioggia. Le lunghe vesti, i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti, atteggiamenti tipici dei farisei, sono aborriti da Gesù che invece apprezza ed esalta la povera vedova che getta nel tesoro del tempio due monetine, ciò che aveva per vivere. Cristo è entrato nel santuario del cielo non col sangue altrui ma col suo stesso sangue, per cancellare il peccato col sacrificio di se stesso. Dopo il giudizio, apparirà per la salvezza di chi l’aspetta. P. Angelo Sardone